Abbiamo atteso un paio di giorni prima di pronunciarci sul respingimento della mozione che abbiamo proposto al Consiglio di Rivarolo, volevamo ragionare a mente fredda.
Purtroppo ancora oggi non comprendiamo le motivazioni che hanno portato i componenti della maggioranza di Rivarolo Rinasce e del gruppo di opposizione Riparolium a votare contro quella che crediamo sia, per una cittadina che ha subito il commissariamento per questione di mafia, un atto dovuto.
Abbiamo appurato che le idee partitiche sono ben radicate anche nel nostro parlamentino, benchè si dica diversamente!
Abbiamo sentito le parole del Consigliere Zucco, esponente della destra di Forza Italia fondata da Marcello Dell’Utri (personaggio condannato a 7 anni per “concorso esterno in associazione mafiosa”), accusarci di demagogia, di ipocrisia e di voler mettere la nostra bandierina. Evidentemente ignorando cio’ che sta vivendo il dottor Di Matteo, senza sapere i fatti che lo circondano e senza conoscere l’operato del movimento delle Agende Rosse creato dal fratello di Salvatore Borsellino, il magistrato ucciso dalla mafia nella strage di Via D’Amelio il 19 luglio 1992.
Per la maggioranza invece abbiamo ascoltato le parole del capogruppo Ricciardi, esponente di area PD, che ci ha eruditi leggendo la definizione di “cittadinanza onoraria” su Wikipedia e sostenendo che se avessimo concesso questo onore a Di Matteo di conseguenza avremmo dovuto darlo anche a tanti altri personaggi impegnati facendoci l’esempio di Gino Strada. Lo abbiamo ascoltato deriderci perché di Rivarolo in Italia ce ne sono tre e che se il M5S lo proponesse in tutte egli non saprebbe più orientarsi. Lo abbiamo ascoltato dire che “si sarebbe aspettato qualche altra iniziativa”, senza evidentemente sapere che in altre città sono proprio stati anche esponenti del suo PD ad avanzare la mozione…
Ma noi ci chiediamo: queste persone, questi rappresentanti di partiti che hanno ogni giorno un indagato per malversazione o collusioni con la mafia, non si vergognano? Non si vergognano di venire a farci la morale sulle modalità di riconoscimento che si possono palesare ad un servitore dello Stato quale Nino Di Matteo? Un magistrato che ha indagato sulla trattativa stato-mafia, una persona minacciata direttamente dal boss Totò Riina, che ogni giorno vive come se fosse l’ultimo per ritornare a casa a riabbracciare la propria famiglia! Il riconoscimento si palesa solo sostenendolo economicamente come proposto da Zucco?? O sarebbe meglio dimostrarlo solidarizzando con Lui come istituzione sensibilizzando l’opinione pubblica? Ci pensa già lo stato centrale ad isolarlo istituzionalmente, vogliamo accodarci? Vogliamo che faccia la fine di Falcone e Borsellino? Vogliamo che il suo lavoro venga messo nei cassetti e fatto sparire come l’agenda rossa di Salvatore che qualcuno ha fatto occultare nei minuti appena successivi allo scoppio della bomba della strage di Palermo?
Questo è il sistema contro cui ci stiamo battendo assieme a molti altri cittadini stufi di questo marciume; ci saremmo aspettati dai Consiglieri presenti una votazione differente, di coscienza, non comandata come invece è avvenuta.
Abbiamo invece accolto con favore l’intervento della collega Consigliere Marina Vittone che, incredula quanto noi sulle esternazioni degli altri esponenti, ha colto i segnali negativi che stavano emergendo nella nostra Istituzione. La ringraziamo per il supporto datoci nella votazione che purtroppo ha visto i voti positivi solo dei nostri due gruppi consiliari.
Dopo che a Torino, Messina e tanti altri Comuni, tra cui il nostro “parente” Leinì (commissariato a seguito dell’inchiesta Minotauro) la mozione è passata all’unanimità, ci aspettavamo che la nostra piccola città potesse stringersi a chi ogni giorno si batte contro la mafia.
Ma evidentemente Rivarolo ha ancora bisogno di crescere e cambiare.
Gruppo Comunicazione M5S Rivarolo C.se
A corredo aggiungiamo un paio di link interessanti:
http://www.repubblica.it/cronaca/2014/11/13/news/cos_decidemmo_di_uccidere_di_matteo-100430158/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/19/antimafia-di-matteo-fa-ricorso-al-tar-contro-csm-abusi-per-escludermi/1697790/